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VII Assemblea Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia: "Oltre la sentenza Torreggiani"

Roma, 6-7 giugno 2014



-Programma

-Rassegna stampa

Registrazione audio a cura di Radio Radicale:
- Prima parte (mp3)
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Comunicato Stampa VII Assemblea nazionale CNVG

Il 6 e 7 giugno scorsi si sono svolti a Roma i lavori dell’Assemblea Nazionale della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia dal titolo “Oltre la sentenza Torreggiani”.
L’Assemblea ha aperto i lavori con una considerazione da parte della CNVG: far rispettare i diritti umani costa meno che violarli, il cui incalcolabile costo in termini umani dovrebbe essere la ragione principale per non farlo, mentre, all’evidenza, le cose sembrano andare diversamente. Molte le osservazioni dei relatori in merito alle decisioni assunte il 5 giugno dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, organo competente per verificare l'esecuzione delle sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo, che ha affermato che l'Italia sta rispettando le indicazione date nelle sentenza pilota. Pur dando atto di un cambio di passo nella gestione delle carceri, da più parti è stato sottolineato come la prudenza, come è evidente, debba rimanere alta, mentre parecchie perplessità sono state espresse sulla applicazione effettiva di questo rimedio soprattutto considerando le difficoltà oggettive, di tipo organizzativo in particolare, nella sua attuazione. Nel vivace scambio intercorso tra istituzioni penitenziarie, esponenti del volontariato e detenuti, è stato rimarcato quanto ancora, nonostante il miglioramento riscontrato, resti da fare non solo in termini di metratura ma di condizioni di vivibilità negli istituti, di opportunità trattamentali e, in particolare, della carenza di risorse destinate al reinserimento ed alle misure alternative, per lo più delegate al volontariato che opera senza alcun sostegno economico e spesso con scarse possibilità di essere recepito a livello istituzionale come indispensabile componente per l’umanizzazione della pena. E’ quindi necessario il riconoscimento del “valore politico” del Volontariato e della sua capacità di disegnare scenari. Esso, che da tempo aveva indicato le direttrici anche legislative verso le quali indirizzarsi per modificare l’inumana condizione carceraria, accoglie nuovamente la sfida di costruire insieme un nuovo modello sociale, impegnandosi a fare la propria parte sino in fondo, ma indicando alcuni punti essenziali che dovranno essere affrontati, che riguardano il rapporto con le istituzioni, le modalità di sostegno, ed anche soluzioni legislative innovative che facciano emergere quelle potenzialità che restano ancora inespresse a causa di difensivi arroccamenti istituzionali. Al di là, quindi, delle parole di circostanza, da parte delle istituzioni devono seguire delle azioni che tutelino il volontariato nella propria funzione, che valorizzino nella pratica concreta le azioni poste quotidianamente in essere a favore della popolazione detenuta. Il nostro Volontariato è quello che lavora a partire dai territori, ed è in essi radicato, che intercetta cambiamenti e fenomeni sociali profondi e che in funzione di ciò attua una costante innovazione sociale; che opera in rete e che di essa ha fatto la propria modalità di costruzione e sviluppo, tutti elementi di eccellenza che è doveroso affermare e su cui è necessario investire. Dal punto ora raggiunto è ora necessario non solo non arretrare, ma proseguire con la massima decisione verso un vera realizzazione del carcere riformato secondo le leggi e gli ordinamenti da troppo tempo inapplicati. Sta a tutti noi non lasciare le cose come stanno, ed evitare che i continui rimbalzi di competenza producano un moto perpetuo di immobilità. Chiediamo a tutti di impegnarsi perchè non si tratti di una ulteriore occasione perduta per innovare politiche e pratiche che diano risposte stabili e progettuali. Non è solo la drammatica urgenza del sovraffollamento ad imporle: si tratta di attualizzare e di concretizzare modelli operativi che realizzino un modello stabile di “governance” che neghi la centralità del carcere come unica forma di pena, affermi l’importanza dello sviluppo di alternative alla detenzione, riconosca la necessità dell’integrazione di tutte le parti.
Di elevatissimo interesse il workshop sul progetto “scuola di libertà- “Il carcere entra a scuola, le scuole entrano in carcere”, la cui giornata si realizza a livello nazionale il 15 novembre. Le cifre dell’iniziativa del 2013 stimano 125 scuole coinvolte, per un totale di oltre 10mila studenti, 1.000 volontari impegnati, in rappresentanza di 56 Associazioni, una sorprendente ricchezza progettuale.
Le straordinarie esperienze presentate, contrassegnate da grande spirito di inventiva permeato da solide professionalità e spirito etico, riconfermano una realtà di Volontariato che spesso si è posta anche come antesignana nell’individuazione di percorsi coraggiosi e difficili e che, pur subendo momenti di sconforto e disillusione derivati dall’immobilità delle situazioni non si è mai arresa: nel sollecitare le istituzioni verso una carcerazione più umana, nell’idea della pena non solo come retribuzione ma come opportunità di riscatto della norma infranta attraverso un sistema di esecuzione penale rispettoso dei diritti umani.

Elisabetta Laganà, presidente CNVG

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foto eventoRoma, 7-8 giugno 2013

VI Assemblea Nazionale C.N.V.G.: "Oltre il sovraffollamento: la pena della salute e degli affetti"

- Programma dei lavori assembleari

Registrazione audio a cura di Radio Radicale:
- Prima parte (mp3) - Seconda parte (mp3)

- Slide Sandro Libianchi: "La pena della salute, la chiusura degli OPG" (pdf)

- Report fotografico Assemblea (pdf)

- Materiali Workshop 1: "Affettività e genitorialità nei luoghi di reclusione" (pdf)

- Materiali Workshop 2: "Progetto A scuola di libertà. Training esperienziale" (pdf)

COMUNICATO STAMPA A CONCLUSIONE DEI LAVORI

Il 7 e 8 giugno si sono svolti a Roma i lavori dell’Assemblea Nazionale della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia dal titolo “Oltre il sovraffollamento: la pena della salute e degli affetti”.
L’Assemblea ha aperto i lavori con alcune considerazioni in merito alla sentenza di primo grado su Stefano Cucchi. È stato rimarcato il valore dell’habeas corpus, che definisce tra i doveri dello stato quello di garantire l’intangibilità fisica delle persone, comprese quelle sottoposte ad esecuzione penale, affermando quindi il valore universale contro qualsiasi trattamento inumano e degradante; concetti che sono stati ampliati da Luigi Manconi, che nel suo ruolo di Presidente per la Commissione sui Diritti Umani intende implementare l’approfondimento del monitoraggio su tutti i luoghi privati della libertà, Cie compresi.
La sentenza di Asti sulle violenze in carcere ha rimarcato l’esigenza di procedere urgentemente con l’approvazione del reato di tortura, battaglia su cui la Conferenza, insieme alle altre associazioni che sostengono la firma per 3 leggi, si impegna a raggiungere le firme previste. Al Ministero della Giustizia ed al Dap si è chiesto di applicare la massima vigilanza su questi eventi e di implementare la formazione del personale sul tema dei diritti umani.
l’Assemblea, che ha visto la partecipazione di referenti del volontariato a livello nazionale, ha affrontato nella prima giornata il tema della salute negli istituti di pena la cui fruizione, in ottemperanza all’art. 32 della Costituzione, deve essere equiparata a quella dei cittadini liberi, con particolare approfondimenti sui temi dell’Opg e della salute mentale, ed agli strumenti giurisdizionali della tutela, con riferimento al ruolo di garanzia della Magistratura di Sorveglianza.
Florido dibattito e confronto si è svolto con Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario alla Giustizia, al quale sono state poste domande sulle politiche e le proposte del Ministero, sulle urgenze in tema di sovraffollamento, rimarcate dalla condanna della Cedu nel caso Torreggiani, e sulla tutela dei diritti, la cui inadeguatezza è testimoniata dalla drammatica vicenda di Stefano Cucchi, ed il suo esito giudiziario. Il Sottosegretario ha espresso parole di grande encomio per il ruolo e le funzioni del Volontariato, rendendosi disponibile alla reciproca collaborazione e dichiarando l’impegno a lavorare per garantire la certezza della rieducazione e tutelare salute e dignità di ogni persona.
Al Sottosegretario Ferri è stata ribadita l’urgenza e la necessità della convocazione di una grande assemblea sull’esecuzione penale, che coinvolga tutti i Ministeri, gli EELL e i soggetti coinvolti nel sistema della esecuzione della pena, per poter definire proposte, progetti e linee guida, ed in particolare un “Piano sociale straordinario per le carceri” di sostegno al reinserimento sociale per coloro che escono o che potrebbero uscire dal carcere, attraverso la formazione, il sostegno lavorativo, l’attivazione del terzo settore e dell’associazionismo. Un Piano per garantire, allo stesso tempo, maggiore sicurezza ai cittadini e concrete opportunità per i detenuti.
La piena collaborazione al rapporto con il Volontariato è stata ribadita dal Presidente del Dap Giovanni Tamburino, che oltre all’auspicio di improcrastinabili modifiche legislative da parte del Governo, necessarie per la deflazione delle carceri, ha prospettato come linee operative da parte del DAP la diffusione di modelli trattamentali sempre più aperti e conformi ad una esecuzione penale rispettosa dei diritti e del dettato costituzionale.
Di elevatissimo interesse sono stati i workshop sul tema “Affettività e Genitorialità nei luoghi di reclusione” e sul progetto “scuola di libertà. “Il carcere entra a scuola, le scuole entrano in carcere”. Numerosissime le idee ed i progetti presentati nel primo workshop, orientati ad una maggiore tutela del diritto al mantenimento delle relazioni familiari. In questa direzione l’assemblea ha auspicato modifiche al quadro normativo ed organizzativo per migliorare e implementare i contatti con i familiari sia quantitativamente (più telefonate, incontri, etc.) che qualitativamente (spazi ed interventi volti ad attutire l’impatto traumatico dei familiari, in particolare i bambini).
Il secondo, che ha delineato in modo preciso e stringente le fasi dell’operatività del programma tra carcere e scuole, la cui giornata nazionale è prevista per il 15 novembre, ha fornito materiali e metodologie sul corretto approccio da porre in essere nella realizzazione del progetto, che, come ha evidenziato Ornella Favero di Ristretti Orizzonti, è necessario non sia basato sull’improvvisazione, ma richiede invece una solida preparazione pratica e concettuale al fine di non vanificarne i risultati.
Le straordinarie esperienze presentate, contrassegnate da grande spirito di inventiva permeato da solide professionalità e spirito etico, riconfermano una realtà di Volontariato che spesso si è posta anche come antesignana nell’individuazione di percorsi coraggiosi e difficili e che, pur subendo momenti di sconforto e disillusione derivati dall’immobilità delle situazioni non si è mai arresa: nel sollecitare le istituzioni verso una carcerazione più umana, nell’idea della pena non solo come retribuzione ma come opportunità di riscatto della norma infranta attraverso un sistema di esecuzione penale rispettoso dei diritti umani.

Elisabetta Laganà, presidente Cnvg

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foto eventoRoma, 8-9 giugno 2012

V Assemblea Nazionale C.N.V.G.: "Il sistema sanzionatorio, la pena e la sua esecuzione"




Alcune immagini della V Assemblea Nazionale CNVG

Registrazione audio-video a cura di Radio Radicale

Comunicato conclusivo della Presidente Elisabetta Laganà

Intervento del Presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick

Intervento del Primo Presidente della Corte di Cassazione Ernesto Lupo

Articoli pubblicati nel Notiziario di Ristretti Orizzonti

REGISTRAZIONI VIDEO SCARICABILI
(Tasto destro sul link, "Salva oggetto con nome...", Password: cnvg_2012)

Prima giornata - Parte 1

Prima giornata - Parte 2

Prima giornata - Parte 3

Seconda giornata - Parte 1

Seconda giornata - Parte 2

AGENZIE DI STAMPA

CARCERI: MARCENARO,CRITICHE INGIUSTE ALLA CIRCOLARE DEL DAP. (ANSA) - ROMA, 8 GIU - "Ritengo che le reazioni polemiche contro la circolare del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria siano, non solo ingenerose, quanto del tutto strumentali. L'iniziativa del DAP non introduce nessuna 'autogestione delle carcerì, come ha detto qualcuno, e non mette in alcun modo in discussione il ruolo e la responsabilità della Polizia penitenziaria". Lo ha affermato il senatore Pietro Marcenaro, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, a proposito delle critiche alla circolare del capo del Dap, Giovanni Tamburino formulate durante l'Assemblea nazionale del Volontariato della Giustizia.
"Con questa circolare - aggiunge Marcenaro - il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) cerca di affrontare la catastrofica realtà carceraria italiana che, come abbiamo anche testimoniato nel rapporto della Commissione diritti umani sugli istituti penitenziari e sui centri di accoglienza e di trattamento per migranti in Italia, costringe migliaia di persone in un tempo vuoto e in condizioni di sovraffollamento, spesso inumane e degradanti".
"Invece di inseguire facili populismi - conclude il presidente della Commissione Diritti umani - la politica, nel suo insieme, farebbe bene a riflettere su quel limite alla dignità umana che non deve mai essere oltrepassato, nemmeno per il peggiore degli assassini". (ANSA). SPM 08-GIU-12 19:50

CARCERI: MARCENARO (PD), INGENEROSE POLEMICHE CONTRO CIRCOLARE DAP = Roma, 8 giu.(Adnkronos) - "Ritengo che le reazioni polemiche contro la circolare del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria siano, non solo ingenerose, quanto del tutto strumentali". Lo ha detto il senatore Pietro Marcenaro (Pd), presidente della Commissione Diritti Umani del Senato sulle polemiche che hanno seguito la circolare del capo del Dap, Giovanni Tamburino, all'Assemblea nazionale del Volontariato della Giustizia.
"L'iniziativa del Dap - ha aggiunto Marcenaro - non introduce nessuna 'autogestione delle carcerì, come qualcuno ha detto e non mette in alcun modo in discussione il ruolo e la responsabilità della Polizia penitenziaria. Con questa circolare il Dap cerca di affrontare la catastrofica realtà carceraria italiana che, come abbiamo anche testimoniato nel rapporto della Commissione diritti umani - sottolinea Marcenaro - sullo stato dei diritti umani negli istituti penitenziari e nei centri di accoglienza e trattamento per migranti in Italia, restringe migliaia di persone in un tempo vuoto e in condizioni di sovraffollamento, spesso inumane e degradanti".
"La politica nel suo insieme invece di inseguire facili populismi - conclude il presidente della Commissione Diritti umani - farebbe bene a riflettere su quel limite alla dignità umana che non deve mai essere oltrepassato, nemmeno per il peggiore degli assassini".
(Lmr/Ct/Adnkronos) 08-GIU-12 16:57

CARCERI. LAGANÀ (CNVG): RIPORTARE CARCERE A LIVELLI DI LEGALITÀ
L'appello della presidente di Conferenza nazionale volontariato giustizia: "Nonostante l'ampliamento della svuota carceri o la riduzione del fenomeno delle porte girevoli, siamo ancora troppo indietro"
(RED.SOC.) ROMA - "Il carcere va riportato a livelli di legalità, non solo dal punto di vista numerico ma anche sulla qualità dell'esecuzione penale". È questa per Elisabetta Laganà, presidente Conferenza nazionale volontariato giustizia, la priorità sul tema delle carceri. Nel suo intervento in apertura dei lavori della V Assemblea nazionale della Conferenza nazionale volontariato giustizia in corso presso la Camera dei deputati a Roma, Laganà ha ricordato come "la promozione dei diritti non deve essere solo un esercizio culturale, ma sostanziale. I diritti previsti per i cittadini in stato di libertà devono essere realizzati anche all'interno delle istituzioni della pena". Tuttavia, per il presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia, la situazione attuale è ancora critica. "Nonostante i provvedimenti messi in atto, come l'ampliamento della svuota carceri o l'incidere sulle carcerazioni brevissime conosciuto come il fenomeno delle porte girevoli, siamo ancora troppo indietro - ha spiegato Laganà.
Quello che possiamo constatare come volontariato è che l'intenzione è buona, sicuramente apprezzabile, però è ancora troppo poco, soprattutto per un disegno che deve necessariamente essere più complesso e più risolutivo, una messa a norma generale. Non è più possibile procedere per interventi estemporanei".
Una strada percorribile per portare a dei risultati è quella di un lavoro che coinvolga istituzioni e organizzazioni impegnate sul tema. "Occorre lavorare tutti insieme, con ministeri diversi, uffici diversi, forze sociali differenziate a vario titolo impegnate, assieme agli enti locali, per trovare delle soluzioni che possano essere messe a sistema per uscire finalmente da quella che ormai si chiama emergenza carceri, ma lo è da venti anni almeno". Tuttavia, ad oggi fin troppe riforme epocali annunciate non hanno visto la luce. "Tutto questo ha creato un sentimento di disillusione - ha detto Laganà -, ma non ha impedito al volontariato di continuare a chiedere a gran voce quelle riforme. Qualche cosa si sta muovendo e noi su quest'onda ribadiamo la nostra volontà di partecipare a questo disegno più ampio". Positivo il giudizio sul nuovo capo del Dap, Giovanni Tamburino. "Il nuovo capo del Dap è conosciuto dal volontariato da molti anni - ha affermato -. C'è un rapporto in atto e consolidato e ci accomuna una sostanziale cultura di base sull'idea della pena. Crediamo che nell'ambito delle reciproche differenze dei propri ruoli, si possa costruire e rafforzare un progetto comune di idea della pena". (ga) (www.redattoresociale.it) 15:00 08-06-12

CARCERI. FLICK: IL VOLONTARIATO SI DEVE INDIGNARE
Il presidente emerito della Corte Costituzionale: "La società non può non capire che occorre superare la ghettizzazione del carcere. Affrontare seriamente il discorso delle pene alternative"
(RED.SOC.) ROMA - "La situazione carceraria italiana non può non destare l'indignazione e credo che il volontariato debba farsi portatore di questo senso di indignazione, perché la società non può non capire che occorre superare la ghettizzazione del carcere". È quanto ha affermato Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, intervenuto alla V Assemblea nazionale del Volontariato della giustizia, organizzato dalla Conferenza nazionale volontariatogiustizia presso la sala del Refettorio della Camera dei deputati a Roma. "La Commissione diritti umani del Senato dice con chiarezza che la situazione del carcere di fatto è contro la pari dignità sociale - ha aggiunto Flick -. Una flagrante situazione di illegalità legata alla concezione che abbiamo in Italia del carcere come unica pena".
Per Flick, il rapporto stilato dalla Commissione diritti umani del Senato è un "avvertimento forte" e non esclude che a risolvere la questione possano essere i giudici stessi. "La relazione richiama al fatto che prima o poi saranno i giudici, nella loro funzione di supplenza, ad affrontare questo tema - ha aggiunto -. Lo ha già fatto la Corte suprema degli Stati uniti e il tribunale federale tedesco, bloccando l'esecuzione della pena quando è contraria alla dignità. Lo ha fatto la Corte di Strasburgo condannando l'Italia per il trattamento inumano derivante dal sovraffollamento". Per Flick, oggi c'è bisogno prima di tutto di applicare la Costituzione e "riconoscere a tutti il diritto di avere i diritti - ha chiarito -, anche ai soggetti deboli, anche a colui che giustamente si trova in una situazione di restrizione della libertà. C'è bisogno di una prospettiva ampia che è quella di cominciare ad affrontare seriamente il discorso delle pene alternative e altre forme di sanzioni che non siano soltanto la privazione della libertà personale".(ga) (www.redattoresociale.it) 14:20 08-06-12

CARCERI. TAMBURINO (DAP): SISTEMA A RISCHIO PARALISI
Il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria: "Ci sono grandi qualità e risorse. I tempi sono maturi per un cambiamento". L'importanza del volontariato: "Segnalatore di bisogni e voce critica"
(RED.SOC.) ROMA - "Il sistema penitenziario è a rischio paralisi, ma questo non cambia il mio ottimismo, legato ad un'analisi delle grandi qualità e risorse che ci sono in questa amministrazione. Sono convinto che i tempi siano maturi e che se vi è sufficiente intelligenza, capacità tattica e strategica, un cambiamento sarà senz'altro realizzabile". Così Giovanni Tamburino, capo Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap), intervenuto durante la V Assemblea nazionale del Volontariato della giustizia in corso presso la sala del Refettorio della Camera dei deputati a Roma. "Arrivato al Dap ho trovato una situazione di difficoltà legata certamente al fenomeno del sovraffollamento - ha spiegato Tamburino -, ma non soltanto a questo. Vi è un problema di riconoscimento di quella che è la finalità dell'amministrazione, di consapevolezza del servizio, di centralità del detenuto che a volte sembra sostituita dalla centralità dell'amministrazione stessa e degli interessi pur legittimi del personale". Una situazione che "comporta dei rischi di paralisi, che in qualche momento ho misurato con una certa preoccupazione - ha aggiunto -. C'è un tipo di analisi interna all'amministrazione che porta a dire che la situazione è talmente estrema e povera di risorse che non può cambiare nulla.
Esaspero, ma spero che si capisca".
Vicenda esemplare del rischio paventato da Tamburino, è quella che riguarda il carcere di Rieti. "Uno degli istituti nuovi, meglio costruiti a mio parere di quelli che conosco - ha aggiunto il capo del Dap -, che per più della metà era vuoto e col rischio che si danneggiasse". Un carcere semivuoto a circa 70 km da Roma, dove la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per sovraffollamento. "Arrivato al Dap tre mesi fa, ho sottolineato l'insensatezza del caso e la risposta è stata 'non si può fare nullà. Dopo lunghe riunioni per esaminare questa evidenza che appariva assurda, la conclusione era quella dell'inizio della riunione. Abbiamo cercato soluzioni diverse e si sono realizzate. Oggi il carcere di Rieti è stato completamente riempito con detenuti che arrivano da altri istituti sovraffollati. Il sovraffollamento rimane, ma per quei 200 detenuti certamente qualcosa è cambiato". Un contributo alla risoluzione di questa vicenda, per Tamburino, è arrivato anche dalla società civile e dal volontariato. Volontariato che per il capo del Dap deve continuare a portare il proprio contributo come "segnalatore di bisogni e voce critica rispetto all'amministrazione; come indicatore di prassi cattive o buone; come raccordo fra l'amministrazione e la società perché la voce dell'amministrazione può essere utilmente rafforzata e resa comprensibile se passa anche attraverso queste organizzazioni, ed infine attraverso un intervento attivo, che potremmo far rientrare nella nozione di sussidiarietà, che integri e dia un completamento all'opera dell'amministrazione". (ga) (www.redattoresociale.it) 14:11 08-06-12

CARCERI, BALDUZZI APRE ASSEMBLEA NAZIONALE CNVG
(9Colonne) Roma, 8 giu - Si apre questa mattina, dalle 10, nella Sala del Refettorio della Camera, la quinta assemblea nazionale della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, nata nel 1988 allo scopo di rappresentare enti, associazioni e gruppi impegnati quotidianamente in esperienze di volontariato nell´ambito del mondo carcerario, dal titolo "Il sistema sanzionatorio, la pena e la sua esecuzione. Le proposte possibili". Aprono i lavori: Elisabetta Laganà, presidente Cnvg; Renato Balduzzi, ministro della Salute; Gianfranco Ciani, procuratore generale della Corte Suprema di Cassazione; Giovanni Tamburino, capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria; Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale; Riccardo Compagnucci, prefetto; Claudio Cecchini, assessore Politiche Sociali Provincia di Roma; Vittorio Trani, delegato Ispettorato Generale dei Cappellani delle Carceri. L'assemblea proseguirà domani mattina al Museo Criminologico del Dap. Alla due giorni interverranno oltre 30 relatori tra magistrati, istituzioni, esponenti del Dap, professori universitari e membri di associazioni. (red) 080858 GIU 12

Agenda politica / gli appuntamenti di oggi (5)
Roma, 08 GIU (il Velino/AGV) - ROMA (ore 10) - Nella Sala del Refettorio, Via del Seminario, convegno su "Il sistema sanzionatorio, la pena e la sua esecuzione. Le proposte possibili", promosso dalla Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia. Apertura dei lavori: Elisabetta Laganà, Presidente CNVG. Interventi, fra gli altri di: Renato Balduzzi, Ministro della Salute; Gianfranco Ciani, Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione; Giovanni Tamburino, Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria; Giovanni Maria Flick , Presidente Emerito della Corte Costituzionale; Francesco Maisto, Presidente Tribunale Sorveglianza di Bologna;Luigi Marini, Presidente Magistratura Democratica; Simonetta Matone, Vice Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria; Flavio Zanonato, Anci; Stefano Anastasia, Presidente onorario di Antigone; Franco Corleone, Garante dei diritti delle persone private della libertà, Comune di Firenze, Coordinatore Garanti Territoriali; Alessandro de Federicis, Responsabile carcere UCPI; Luigi Pagano, Vice Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria; Luigi Manconi, Docente di Sociologia dei fenomeni politici all'Università IULM; Antonio Marchesi, Comitato Direttivo Amnesty International; Mauro Palma, Componente del Consiglio per la Cooperazione nell'esecuzione penale del Consiglio d'Europa.

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foto evento25 aprile 2012

II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.

Il Presidente
Elisabetta Laganà

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foto evento15 aprile 2012

Terzo Pellegrinaggio “Fuori le sbarre”... vicino ai detenuti
La Comunità Papa Giovanni XXIII, da anni impegnata al fianco dei detenuti, propone anche quest’anno una particolare e significativa iniziativa: il terzo
Pellegrinaggio “Fuori lo Sbarre”. Tale iniziativa esprime il desiderio di “essere vicino” a chi soffre e trova nello stile del pellegrinaggio il modo di
pregare “con loro” e con tutti coloro che si uniscono direttamente o indirettamente.
Il cammino parte dal piazzale del carcere di Rimini e attraversando la citta si dirige alla chiesa di S. Agostino.La città è così simbolicamente coinvolta anche
per sentire sempre più vere le parole di don Oreste Benzi :”Nello sbaglio di uno c’è lo sbaglio di tutti, per recuperare uno ci vuole il coinvolgimento di tutti”.
Il pellegrinaggio è storicamente riconosciuto come uno dei modi attraverso il quale il popolo si rivolge a Dio per chiedere il Perdono dei peccati commessi sia dalle singole persone, che dal popolo intero, come società. In questa occasione si implorerà Dio affinché intervenga nella soluzione dell’attuale drammatica situazione nazionale rispetto al problema del carcere e a sostegno di quanti, a vario titolo, sono coinvolti nell’universo penitenziario: agenti di polizia penitenziaria, educatori, direzione carceraria, cappellani, i tanti volontarie le associazioni impegnate in vari modi, infine, e soprattutto, i detenuti.
La proposta è un’occasione per "unire simbolicamente chi sta dentro con chi sta fuori", attraverso una traccia di preghiere e riflessioni comuni effettuate in
orari precisi.
La preghiera, il silenzio, il confronto arricchito anche da alcune testimonianze, animerà il pellegrinaggio che si concluderà con la S. Messa Hanno aderito a questa preghiera, con una partecipazione spirituale, le monache carmelitane del monastero di Sogliano al Rubicone (“Carmelo Santa Maria della Vita”),
testimoniando così la loro scelta di diventare “recluse” non per forza, ma per Amore! Attendiamo altre adesioni di altri istituti religiosi.

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foto evento31 marzo e 1 aprile

CELLA IN PIAZZA
Caritas Ambrosiana è impegnata a realizzare il progetto “cella in piazza”.
Si tratta di un’iniziativa già sperimentata in altre città che si pone l’obiettivo di offrire a quante più persone possibili l’occasione di avvicinarsi alla situazione di chi vive in carcere.
Caritas Ambrosiana realizza iniziative di ascolto e accompagnamento delle persone che vivono un’esperienza di detenzione e dei loro familiari, concreti progetti di inserimento sociale, lavorativi e abitativi svolti nel territorio, in collaborazione con le comunità locali e con le organizzazioni pubbliche e del terzo settore e promuove il volontariato in ambito penale e penitenziario.
Il principale obiettivo che Caritas persegue è quello di diffondere una diversa cultura della pena, che accompagni la tutela della sicurezza degli individui e delle comunità con il rispetto delle dignità di ciascuna persona. Una dignità che deve essere garantita e tutelata in particolar modo quando la libertà personale è privata o ridotta per un provvedimento dell’autorità giudiziaria e dunque è affidata alla responsabilità dello Stato. La Costituzione italiana e le norme europee attribuiscono un carattere di particolare gravità alle misure di privazione della libertà, che devono in ogni caso avere come obiettivo la rieducazione della persona condannata e che non possono essere aggravate ulteriormente da condizioni o azioni che violino in qualunque misura la dignità e l’incolumità della persona sottoposta a misure restrittive della libertà personale.
Le condizioni della vita in carcere oggi non permettono di perseguire concretamente l’obiettivo della rieducazione del condannato, né garantiscono il rispetto dei suoi diritti inalienabili e della sua dignità personale. Attualmente sono circa 67 mila le persone detenute in un carcere italiano, ma i posti disponibili sono soltanto meno di 47 mila. Ciò crea una situazione di sovraffollamento che, in particolare nelle case circondariali di alcune città, assume caratteri drammatici. Nel corso del solo 2011 sessantasei persone hanno deciso di togliersi la vita in carcere. Sono settecento le persone che si sono suicidate negli istituti di pena italiani dal 2000 a oggi.
Negli ultimi anni l’Italia è stata condannata dalla Corte europea di Strasburgo per la violazione dell’articolo
3 della Convenzione europea dei diritti umani, proprio quello che vieta la tortura e le pene e i trattamenti inumani o degradanti. La Corte ha affermato, tra l’altro, che condizioni di sovraffollamento intollerabili, come quelle che affliggono la maggior parte degli istituti di pena del nostro paese, rappresentano un trattamento inumano e degradante.
Nonostante tutto questo la convinzione diffusa nella popolazione è che la pena debba essere afflittiva e che il carcere rappresenti la migliore risposta possibile a ogni violazione della legge, l’unica soluzione per quei comportamenti che rompono, o anche solo turbano, la convivenza sociale, la sola voce con cui dare risposta alla giuste esigenze di giustizia delle vittime.
Caritas opera per condividere e promuovere una diversa idea di giustizia, per cui, come ha sottolineato più volte il Cardinale Martini, la pena detentiva rappresenti soltanto una extrema ratio, un intervento temporaneo e di emergenza per fermare una violenza altrimenti inarrestabile. In ogni altro caso è preferibile ricorrere a differenti forme di sanzione che assumano un carattere costruttivo dei legami sociali colpiti dal reato commesso.
L’allestimento di una cella nei “luoghi pubblici” rappresenta l’occasione per provocare una discussione sui temi della giustizia e della pena, e un modo per avvicinare alla questione carceraria anche chi non abbia mai avuto occasione di visitare un carcere.
La cella riproduce, nelle dimensioni (4mt x 2 mt) e nell’arredamento, la situazione comune ritrovabile in molti istituti italiani e l’allestimento interno sarà curato, grazie alla collaborazione con l’amministrazione penitenziaria, per ricreare le condizioni e le caratteristiche tipiche della vita carceraria.
Verrà realizzata dalla falegnameria della cooperativa sociale Estia di Milano attiva presso la casa di reclusione di Milano-Bollate, impiegando anche lavoratori detenuti.
Il cella verrà inaugurata durante la manifestazione “Fa’ la cosa giusta” in programma a Milano dal 30 marzo al 1 aprile p.v. e rimarrà a disposizione delle caritas parrocchiali e delle organizzazioni di volontariato per essere utilizzata in momenti specifici di sensibilizzazioni o di formazione che si realizzeranno su tutto il territorio della diocesi di Milano.
Ogni iniziativa di presentazione della “cella in piazza” sarà accompagnata da attività di riflessione e approfondimento dei temi legati al sistema della giustizia e dell’esecuzione penale.

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foto evento10 e 16 marzo 2012

DIRITTO ALLA VERITA’. Storie troppo ordinarie narrate da film, voci e volti.
“Diritto alla verità”: le storie di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi raccontati in due film.

“DIRITTO ALLA VERITA’ Storie troppo ordinarie narrate da film, voci e volti” promossa da Antigone Marche, Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia, Cooperativa IRS L’Aurora, CNCA, Libera presidio Jesi, Donne e Giustizia, Cooperativa sociale Gemma e Cinema Azzurro e volta a sensibilizzare soprattutto l’opinione pubblica sul problema delle carceri in Italia.

10 MARZO 2012: “Vorrei dirti che non eri solo”. Questo il titolo del libro scritto da Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi morto a 31 anni nel reparto di medicina protetta dell’ospedale Pertini di Roma sei giorni dopo il suo arresto. Era il 22 ottobre 2009. Ieri presso la libreria Feltrinelli di Ancona si è tenuta la presentazione del libro alla presenza della stessa Ilaria Cucchi e di Daniela Marchili presidente della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia.

16 MARZO 2012- “Il caso che il tribunale deve affrontare riguarda la morte di un diciottenne, studente, incensurato, integrato, di condotta regolare, inserito in una famiglia di persone perbene, padre appartenente ad un corpo di vigili urbani, madre impiegata comunale, un fratello più giovane, un nonno affettuoso al quale il ragazzo era molto legato.
Tanti giovani studenti, ben educati, di buona famiglia, incensurati e di regolare condotta, con i problemi esistenziali che caratterizzano i diciottenni di tutte le epoche, possono morire a quell’età. Pochissimi, o forse nessuno, muore nelle circostanze nelle quali muore Federico Aldrovandi: all’alba, in un parco cittadino, dopo uno scontro fisico violento con quattro agenti di polizia, senza alcuna effettiva ragione (…).

Queste sono le parole tratte dall’incipit della sentenza di primo grado di condanna per i quattro agenti di polizia accusati di aver provocato la morte di Federico Aldrovandi la notte del 25 settembre 2008.
Con queste parole inizia il film-documentario “E’stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati che ieri sera è stato proiettato al Cinema Azzurro di Ancona durante il secondo incontro dell’iniziativa intitolata “DIRITTO ALLA VERITA’ Storie troppo ordinarie narrate da film, voci e volti”.

Report e rassegna stampa sull'iniziativa

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foto evento28 gennaio 2012

Assemblea CRVG Marche
Prima Assemblea CRVG Marche presieduta da Elisabetta Laganà, presidente della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia.

Comunicato stampa
Relazione presidente CRVG Marche
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foto evento13 gennaio 2012

Prima assemblea regionale CRVG Liguria
Il 13 gennaio si è svolta a Genova la "Prima assemblea regionale" della CRVG Liguria.
Ha presieduto Elisabetta Laganà, presidente della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, neo Garante dei diritti dei detenuti per il Comune di Bologna.


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foto evento30 novembre 2011

Convegno I.C.A.M.: Un segno di civiltà
La Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Sicilia, con il Patrocinio della Regione Siciliana Assessorato Regionale della Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro, promuove una giornata di studio sul tema della detenzione femminile. In particolare, l’attenzione sulla detenzione delle madri con figli in carcere e sulla innovazione legislativa che introduce l’I.C.A.M. (Istituto a Custodia Attenuata per Madri).

Programma del convegno
Articolo su Redattore Sociale
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foto evento14 ottobre 2011

XX festa del volontariato. 1991-2011. Vent anni e non sentirli
All'interno della iniziativa del Cisvol "Emergenza carceri e giustizia: riforme strutturali" ha preso la parola Elisanetta Laganà, Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, che è intervenuta valutando, a 25 anni dalla legge Gozzini, le problematiche che si pongono oggi.


News evento sul sito
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foto evento2-18 agosto 2011

Cella in piazza a Bolzano
Iniziativa per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla situazione di chi vive in carcere, lanciata dalla Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone in collaborazione con la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, con il patrocinio del Comune di Bolzano e il sostegno della Provincia di Bolzano.

Rassegna Stampa:
Articolo Gelocal Alto Adige | Articolo Redattore Sociale

Locandina dell'evento
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foto evento27 luglio/16 settembre 2011

Nuovissimo Cinemissimo Paradisissimo 2
Anche per il 2011 il Centro Padre Nostro e la CRVG Sicilia hanno promosso l'iniziativa del Cineforum all'interno della Casa Circondariale "Pagliarelli" di Palermo: Nuovissimo Cinemissimo Paradisissimo 2. 23 proiezioni serali che sono terminate il 16 settembre con la proiezione del film "Alla Luce del Sole" di Roberto Faenza, in occasione del XVIII Anniversario dell'uccisione di Don Pino Puglisi.

Rassegna stampa:
Articolo Mostreblog | Articolo Giornale di Sicilia

Comunicato del presidente della CRVG Sicilia
Testimonianza di una volontaria del Centro Padre Nostro
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foto evento26 luglio 2011

Fiaccolata Democrazia Carceri
Fiaccolata per la democrazia promossa dai Radicali Genovesi davanti alla Casa Circondariale di Genova Marassi. Presente una rappresentanza della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Liguria. Nel corso della serata è intervenuto anche il presidente regionale della CRVG Liguria che ha esposto le nostre proposte espresse nel documento "Sovraffollamento: che fare".

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foto evento17-18 giugno 2011

Seminario: Il gruppo e la relazione con le persone detenute
Ad Ancona si è tenuto il seminario dal titolo "Il gruppo e la relazione con le persone detenute", organizzato dal S.E.A.C. in collaborazione con la Conferenza Regionale Volontariato Giustizia delle Marche.

Programma del seminario
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foto evento21 aprile 2011

Via Crucis Ancona-Falconara
Durante la settimana santa, nel silenzio dei media, suicidi e tentativi di suicidi si sono moltiplicati nelle carceri italiane.
La sensibilizzazione del territorio sul tema è passato anche per le Vie Crucis cittadine di Ancona e Falconara, attraverso le riflessioni di detenuti e volontari.

Terza stazione - riflessione dei detenuti
Prima e Undicesima stazione - da parte di un'avvocatessa e dei volontari di Ancona...
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foto evento7 aprile 2011

Convegno VITA IN GRATA. La drammatica situazione delle carceri in Calabria
La Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Calabria ha organizzato il convegno "VITA INGRATA. La Drammatica situazione delle carceri calabresi", che si è tenuto a Vibo Valentia presso i locali del Valentianum, piazza San Leoluca, alle ore 15.30.

Rassegna stampa:
Articolo Il Quotidiano | Articolo Gazzetta del Sud | Articolo Calabria Ora

Programma del convegno
Intervento di Antonio Morelli
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foto evento26-27 marzo 2011

Ristretti! Cella in piazza a Falconara
Gli scout della Parrocchia San Giuseppe (Falconara) hanno proposto un’occasione di riflessione alla città di Falconara sulla realtà del carcere, ricostruendo una “cella in piazza” sabato pomeriggio 26 marzo al Centro Commerciale le Ville (dalle 17 alle 20 circa) e domenica mattina 27 marzo nel piazzale della Parrocchia
San Giuseppe in via Italia (dalle 10 alle 13 circa).


Locandina dell'iniziativa promossa
Rassegna stampa
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foto evento25 marzo 2011

Gruppo Carcere
Giornata di studio e di confronto, tenuta a Genova, intitolata: "Modalità di presa in carico e accompagnamento delle persone per un post carcere. Esperienze a confronto".


Programma dell'evento
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foto evento4 febbraio 2011

Presentazione del libro
Incontro presso la Feltrinelli Libri e Musica, via Ceccardi 16R – Genova) con ILARIA CUCCHI in occasione della presentazione del libro "Vorrei dirti che non eri solo" (Rizzoli).
Insieme a Ilaria Cucchi Sandra Bettio, Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia e Matteo Indice, Il Secolo XIX e la collaborazione di Arci Liguria.

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foto evento20-28 novembre 2010

Cella in piazza in Abruzzo e Molise
Anche a Chieti e a Vasto viene promossa l'iniziativa "Una Cella in piazza" con l'allestimento della "cella" per sensibilizzare il problema dei detenuti che versano in condizione critiche all'interno dei penitenziari.

Comunicato Ristretti Orizzonti
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foto evento22 ottobre 2010

Una cella in piazza - Bologna
Un cella di nemmeno 14 metri quadrati «trasferita» nel pieno di centro di Bologna, Piazza Re Enzo, simbolo dell’emergenza carceri resi invivibili dal sovraffolamento e poco sicuri per la carenza di personale penitenziario.

Comunicato stampa
Articolo sul Corriere della Sera
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foto evento24 settembre 2010

Sit-in a Roma, Palazzo del Parlamento
sit-in fatto a Roma davanti al Palazzo del Parlamento per porre l'attenzione sulla questione carceraria.

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foto evento3-5 settembre 2010

Una “Cella in Mostra”, perché i cittadini possano vedere come si vive oggi in carcere
l'allestimento della "cella" in occasione del Festival del Cinema a Venezia, sempre per sensibilizzare il problema dei detenuti che versano in condizione critiche all'interno dei penitenziari.
Questa manifestazione è stata fatta dal 3 al 5 settembre al Lido di Venezia sia dalla Conferenza Regionale del Veneto che dall'associazione Granello di Senape.

Comunicato
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foto evento21-23 agosto 2010

Ancona: una cella in piazza
"UNA CELLA IN PIAZZA": ad Ancona dal 21 al 23 agosto manifestazione per la sensibilizzazione sui temi della giustizia. La cella, realizzata da alcuni detenuti del carcere di Verona, è stata allestita ad Ancona in piazza Roma per lanciare un segnale alla cittadinanza e agli organi di governo sulle preoccupanti condizioni di detenzione nei penitenziari italiani.

Rassegna stampa:
Articolo GOMARCHE.IT | Articolo ANSA | Articolo n.1 ILRESTODELCARLINO.IT | Articolo n.2 ILRESTODELCARLINO.IT | Articolo RISTRETTI ORIZZONTI | Articolo VIVEREANCONA | Articolo CORRIERE ADRIATICO | Articolo n.1 IL MESSAGGERO | Articolo n.2 IL MESSAGGERO

Comunicato stampa
Comunicato fine manifestazione del Presidente CRVG Marche, Daniela Marchili
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foto evento9-27 agosto 2010

Palermo. Nuovissimo Cinemissimo Paradisissimo
Nuovissimo Cinemissimo Paradisissimo è il titolo del cineforum organizzato dai volontari del Centro Padre Nostro (capofila della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Sicilia) grazie alla disponibilità della direttrice della Casa Circondariale "Pagliarelli", d.ssa Francesca Vazzana, e alla preziosa collaborazione della polizia penitenziaria.
Tutto ciò per regalare due ore di svago e relax a coloro che, spesso, sono costretti a vivere reclusi in condizioni disumane: un piccolo segno per sorridere alla vita guardando le stelle.

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foto evento15 luglio 2010

Mostra fotografica organizzata dalla CRVG Ligure sulla condizione carceraria
Dal 15 luglio i volontari aderenti alle associazioni della CRVG Liguria hanno iniziato ad entrare in carcere con una fascia nera al braccio in segno di solidarietà con i detenuti, e per evidenziare il problema del sovraffolamento, che sta raggiungendo nelle nostre case circondariali livelli da paura.


Tutto l'archivio fotografico
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foto evento3-4 giugno 2010

Convegno Ancona - Ricomincio da dentro a dieci anni dal Nuovo Regolamento Penitenziario
Convegno sul sistema della giustizia dal litolo "Ricomincio da dentro" a dieci anni dal Nuovo Regolamento Penitenziario.
La presidente CNVG,Elisabetta Laganà, che ha presieduto il convegno ne è stata anche il coordinatore tecnivo-scientifico.

La responsabilità sociale della devianza. Il ruolo del volontariato e della città
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foto evento13-14 Maggio 2010

Congresso Nazionale di Psichiatria Democratica
Pubblicato l'intervento del presidente della Conferenza, Elisabetta Laganà al Congresso Nazionale di Psichiatria Democratica, tenuto a Roma, Palazzo Valentini (Via IV Novembre 119/A) "Sala Di Liegro".
Per informazioni sul congresso potrete linkare il seguente sito web di psichiatria democratica

Intervento del presidente della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia
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foto evento18 marzo 2010

Visita presso il penitenziario di Bollate (MI)
La presidentessa della Conferenza, Elisabetta Laganà, e la segretaria generale, Anna Pia Saccomandi, sono state invitate presso il penitenziario di Bollate dalla Dr.ssa Lucia Castellano, direttrice del carcere, impegnata da anni nel sostenere l'azione del volontariato nei penitenziari.

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foto evento9/13 febbraio 2010

TRIESTE 2010: che cos'é
La Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia è stata invitata al convegno internazionale sulla salute mentale tenutosi a Trieste. In assenza della presidentessa, d.ssa Elisabetta Laganà, ha partecipato la segretaria generale, Annapia Saccomandi.

Per saperne di più www.trieste2010.net

Intervento della presidentessa della Conferenza Nazionale
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foto evento4 febbraio 2010

Strada Facendo 4
Evento organizzato da LIBERA sulla sensibilizzazione sociale

La Carta di Terni per un nuovo welfare
Intervento di Maurizio Mazzi
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foto evento29 gennaio 2010

Visita alla Casa Madre del Perdono
La presidentessa della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Elisabetta Laganà, e la segretaria generale, Anna Pia Saccomandi, in visita presso la Casa Madre del Perdono (inaugurata l'11 luglio 2008), che accoglie da anni detenuti comuni non tossicodipendenti, sviluppando un progetto educativo con l’obiettivo di rimuovere le cause che rendono la persona propensa ad
atteggiamenti, sentimenti e atti criminosi.

Articolo Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
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foto evento14 novembre 2009

Convegno ANVP PACA-CORSE - Le Cannet des Maures - Provenza (FR)
Partecipazione al convegno interregionale annuale di formazione dell’ANVP (Associazione Nazionale dei Visitatori in Prigione) PACA CORSE, su invito dei colleghi francesi.
La motivazione dell’invito e della nostra partecipazione era confermare la volontà di costruire la Conferenza Europea Volontariato Giustizia.

Verbale ANVP
Articolo di rassegna stampa
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foto evento31 ottobre 2009

Conferenza Stampa - Sovraffollamento carcerario: le alternative possibili
Nella Sala del Mappamondo presso la Camera dei Deputati a Roma, la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, che comprende 8 organismi nazionali e 18 Conferenze Regionali, ha tenuto una Conferenza Stampa sul “Sovraffollamento carcerario: le alternative possibili”.

Comunicato Stampa
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foto evento16-18 settembre 2009

O acompanhar na desinstitucionalização
La presidentessa, Elisabetta Laganà, interviene al convegno
"O acompanhar na desinstitucionalização" tenutosi a San Paolo del Brasile.

Leggi il 37º Boletim da Pastoral Carcerária Nacional/CNBB

Programma convegno in Brasile
Intervento del presidente della CNVG
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foto evento25 aprile 2012

II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.

Il Presidente
Elisabetta Laganà

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foto evento25 aprile 2012

II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.

Il Presidente
Elisabetta Laganà

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foto evento25 aprile 2012

II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.

Il Presidente
Elisabetta Laganà

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foto evento25 aprile 2012

II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.
Il Presidente

Elisabetta Laganà

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foto evento25 aprile 2012

II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.

Il Presidente
Elisabetta Laganà

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II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.
Il Presidente

Elisabetta Laganà

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II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.
Il Presidente

Elisabetta Laganà

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foto evento25 aprile 2012

II marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà
Adesione della CNVG alla Marcia per l’Amnistia, la giustizia e la libertà

Lo scandalo delle nostre carceri, in costante e palese contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto europeo e internazionale, richiede da tempo interventi strutturali, conformi alle dichiarazioni, convenzioni, trattati a tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
La Conferenza esprime preoccupazione per la gravità dell’attuale sovraffollamento delle carceri, che si traduce in un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali, e si unisce alle preoccupazioni espresse ormai da tempo da eminenti figure costituzionali.
Anche ultimamente, Alfonso Quaranta, Presidente della Corte Costituzionale, ha dichiarato che “Il sovraffollamento è inaccettabile, ma la situazione del carcere nel suo complesso è “gravissima” e deve diventare a tutti gli effetti una priorità politica perché il sistema, così com’è, non garantisce la “salvaguardia dei diritti umani” ma è indegno di un Paese civile”.
Noi ci siamo. Ci siamo sempre stati, quando si trattava di attivarsi per una mobilitazione e protesta pacifica, per tenere accesa la fiaccola della ragione e non spegnere il faro sulla situazione delle carceri. Vorremmo che questa marcia fosse un forte richiamo alla politica affinché cambi passo per garantire la legalità costituzionale.
Di depenalizzazione e decarcerizzazione si parla da molto tempo, ma le cose sono andate molto diversamente. Ora è necessario spegnere l’incendio di illegalità delle carceri italiane. Lo stesso Presidente Napolitano, lo scorso anno, ha affermato che sul problema delle carceri la politica deve trovare soluzioni “non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria”.
Marceremo quindi, insieme ai tanti partecipanti, per difendere l’art. 27 della Costituzione, per chiedere una rapida adozione di misure che possano riformare l’attuale situazione di disagio dovuta al sovraffollamento delle carceri, perché lo spirito e la tenacia con cui i Radicali, e tanti altri insieme a noi, conducono le battaglie per le condizioni delle carceri italiane ed i diritti umani non vanno lasciati marciare da soli.

Il Presidente
Elisabetta Laganà

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