NEWS/ARTICOLO

20/08/2010

Ancona. La cella realizzata dai detenuti di Verona

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Ci apprestiamo ad accogliere la cella realizzata dai detenuti di Verona.

COMUNICATO STAMPA
“UNA CELLA IN PIAZZA”: AD ANCONA DAL 21 AL 23 AGOSTO SENSIBILIZZAZIONE PUBBLICA SUI TEMI DELLA GIUSTIZIA.

La Conferenza Regionale Volontari Giustizia (CRVG) Marche in collaborazione con la Caritas Diocesana Ancona Osimo e il Comitato Carcere e Territorio del Comune di Ancona promuoveranno nei prossimi giorni ad Ancona un momento di sensibilizzazione pubblica sui temi della giustizia aderendo alla campagna di mobilitazione della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, condividendo le preoccupazioni della presidente Elisabetta Laganà e dell’intero consiglio direttivo.

Fino ad oggi nelle carceri italiane circa 69.000 i detenuti contro una capienza regolamentare di 44.568 posti e un limite tollerabile di 67.772. Ad Ancona/Montacuto la capienza regolamentare è di 172 posti, tollerabili 313, mentre i detenuti presenti sono 394 (dati del 13 agosto 2010).
Ogni giorno si registra l’ennesimo suicidio: da inizio anno sono 41 i suicidi nelle carceri italiane (35 impiccati, 5 asfissiati col gas e 1 sgozzato), mentre il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause “da accertare” arriva a 111 senza contare gli atti di autolesionismo quotidiani. A questi vanno aggiunti 4 agenti penitenziari e un dirigente d’istituto.

Per sensibilizzare la cittadinanza su questi temi si svolgerà in piazza Roma, dal 21 al 23 agosto 2010, l’iniziativa “Una cella in piazza” promossa dalla CRVG con il patrocinio del Comune di Ancona.
Sarà allestita una cella costruita dai detenuti di Verona per far capire alla cittadinanza la fondatezza delle preoccupazioni dei volontari, degli operatori penitenziari e delle famiglie e per indurre i politici a chiedere al governo soluzioni efficaci e tempestive per rimuovere le cause del sovraffollamento.

“Condivido la preoccupazione del CRVG – afferma l’assessore alle politiche sociali Alfonso Napolitano – e per questo chiediamo al Governo di porvi rimedio al più presto. Questa iniziativa mira a sensibilizzare tutti i cittadini su una questione che non riguarda solamente coloro che sono impegnati nel “sistema giustizia”. Quanto sta accadendo va ben oltre e lede anche i diritti umani ed il rispetto della persona”.





 

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