COMUNICATO STAMPA

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28/05/2013

La “questione carcere” è di grave rilevanza istituzionale, non soltanto sociale ed economica

La decisione della Corte Europea di rigettare il ricorso dell’Italia, che ha impugnato la sentenza Torreggiani di Strasburgo sulle carceri, rimarca l’errore del Governo di avere architettato una soluzione attendista dai prevedibili risultati, finalizzata unicamente a guadagnare tempo a scapito delle condizioni dei ristretti in carcere, le cui condizioni sono indiscutibilmente da riferirsi come emergenza nazionale. L’attuale situazione è da attribuirsi a vari fattori che nel tempo hanno contribuito a creare una patologia del sistema per la quale occorrono più rimedi strutturali.
Ora non ci sono più scuse e soluzioni urgenti e sistematiche si impongono. È bene rammentare che nel 2012 la Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia al pagamento di 120 milioni di euro di risarcimenti per violazioni dei diritti umani, sul totale di 176 milioni comminati agli Stati europei. Gli altri paesi si collocano a grande distanza da questo triste primato. La questione carcere è quindi di grave rilevanza istituzionale, oltre al danno economico e sociale che provoca.
Il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri ha affermato che le condizioni delle carceri italiane non sono degne di un paese civile e che la soluzione non va reperita solo nella costruzione di nuove carceri. È quanto il Volontariato della giustizia sostiene da molto tempo, che in questi anni ha presentato innumerevoli proposte anche in termini di riforme legislative, sinora sempre disattese. Ora, con la proposta delle “3 leggi per la giustizia e i diritti” ci aspettiamo una via d’urgenza per la loro rapida approvazione, insieme alle importanti linee di intervento che la Commissione Giostra ha elaborato.

Elisabetta Laganà
Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia

 

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