COMUNICATO STAMPA

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09/07/2007

Solidarietà al Centro Padre Nostro e a Maurizio Artale

La società civile continua ad essere ostaggio della mafia, le autorità non riescono a garantire un livello minimo di legalità e sicurezza all’interno di quartieri-vivaio della mafia dove il sistema criminale è sentito come la vera “istituzione” di riferimento, rispettata e sostenuta dalla popolazione. La lezione di Don Pino Puglisi, fondatore del Centro Padre Nostro di Brancaccio a Palermo, barbaramente giustiziato dalla mafia 14 anni fa, rimane un sogno di giustizia indesiderato e incompreso da troppa gente. Ma il Centro Padre Nostro continua a esistere e a lavorare con il coraggio di sempre e la volontà di strappare bambini alla scuola della mafia, per mostrare loro che c’è una possibilità di riscatto e di crescita attraverso la conoscenza e il rispetto della persona umana, valore assoluto che non può essere barattato con la barbarie e i proventi che derivano dal crimine.
Ancora una volta attentati al Centro Padre Nostro, minacce di morte al suo responsabile Maurizio Artale, colpevole di credere nella giustizia e di portare avanti l’opera intrapresa da Don Puglisi.
La Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia esprime sdegno e preoccupazione per la vicenda e si stringe attorno al Centro Padre Nostro, a Maurizio Artale e a tutti gli operatori, sollecitando le autorità a intraprendere iniziative forti per garantire la sicurezza di coloro che hanno a cuore la crescita culturale e la promozione sociale del quartiere Brancaccio di Palermo. Non si può permettere che la paura uccida anche la speranza, quando tante associazioni di volontariato e tanti operatori di pace e di giustizia sono capaci di creare reti solidali, come nel caso della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia della Sicilia, organismo coordinato da Maurizio Artale in rappresentanza del Centro Padre Nostro.
 

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