COMUNICATO STAMPA

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07/12/2010

Marie Paule Heraude, presidente ANVP Francese, attraverso Georges Audibert delegato per i rapporti con la nostra CNVG, invia per conoscenza il comunicato di Carla Bruni sulla morte di Daniele Franceschi nel carcere di Grasse

"Ho pienamente fiducia nella giustizia francese che risponderà alle sue attese e a quelle delle autorità italiane". Un breve messaggio, dentro a una busta sigillata della presidenza della Repubblica francese. Carla Bruni-Sarkozy accoglie l'appello lanciato da Cira Antignano. La madre di Daniele Franceschi, il giovane italiano morto nel carcere di Grasse, si era infatti rivolta alla première dame per chiederle di "aiutare a fare chiarezza" sulle condizioni del decesso del ragazzo morto il 25 agosto. Un'accorata lettera, nella quale Antignano ricordava i maltrattamenti denunciati dal figlio durante la detenzione, le mancate cure dei medici, e infine la restituzione tardiva del suo corpo, ormai privo di organi e in avanzato stato di decomposizione.
"Il dolore per la morte di un figlio solo chi è madre lo può comprendere - aveva scritto Antignano alla first lady - ma ancor più grande è il dolore nel non potere dare al proprio figlio una sepoltura dignitosa".
"Ho letto la sua lettera con grande emozione" replica adesso Carla Bruni-Sarkozy che si dice "commossa da questa testimonianza" ed esprime alla madre di Franceschi piena solidarietà. "Le sono vicina - spiega - nel suo dolore e nella sua pena per la tragica scomparsa di suo figlio Daniele". Un mese fa, quando Cira Antignano aveva chiesto aiuto alla moglie del capo dello Stato anche in nome delle sue origini italiane, dall'Eliseo avevano fatto sapere che la première dame seguiva la vicenda e avrebbe risposto. Carla Bruni-Sarkozy racconta ora di aver tentato invano di chiamare la donna, per comunicarle a voce il suo sostegno. "Mi creda - continua la Bruni nel suo messaggio scritto in italiano - capisco le ragioni che motivano la sua iniziativa ed i suoi sentimenti di fronte alla prova terribile che sta affrontando".
Parole affatto scontate, dopo settimane di silenzi e reticenze da parte delle autorità. "Chiediamo alla Francia la verità - ha ribadito recentemente il ministro degli Esteri Franco Frattini - Ci sono troppe domande gravi che non hanno risposta". Nel rispetto del suo ruolo istituzionale, Carla Bruni-Sarkozy non può ovviamente interferire nei rapporti diplomatici e nell'inchiesta in corso. La procura di Nizza ha iniziato le audizioni del personale carcerario di Grasse. Il giudice istruttore, Sandrine André, ha anche ordinato alla polizia giudiziaria di cercare il diario e altri scritti di Daniele che possano contribuire allo sviluppo delle indagini. Gli atti saranno trasmessi al pubblico ministero a metà dicembre. Entro questa data, le autorità francesi dovrebbero anche restituire gli organi prelevati dal corpo di Franceschi sui quali i legali della famiglia, Maria Grazia Menozzi e Aldo Lasagna, voglio far eseguire una nuova autopsia.
"Ho pienamente fiducia nella giustizia francese" spiega nel messaggio Carla Bruni-Sarkozy, certa che ci sarà presto una riposta positiva alle richieste della famiglia del trentaquatrenne viareggino. "Sono in corso contatti in questa direzione" precisa, lasciando intendere di essersi informata sulle procedure attivate. Dopo oltre tre mesi di ostinata denuncia, per Cira Antignano la lettera arrivata dall'Eliseo è un primo, concreto risultato. "Quasi non ci credevo più, ringrazio la signora Bruni di avermi risposto. Spero anche io di poter presto tornare ad avere fiducia nella giustiza francese" commenta la donna visibilmente toccata dal messaggio. "Avrei voluto parlare con la signora Bruni - continua - per dirle quanto è importante questa sua vicinanza. Sulla morte di mio figlio è aleggiato lo spettro dell'indifferenza, e forse qualcosa di ancora peggiore". Ma ora quel silenzio è stato finalmente spezzato, si è aperta una piccola speranza.
 

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