COMUNICATO STAMPA

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24/08/2010

Sardegna

mobilitazione


Per essere sicuro un paese deve avere un sistema carcerario che produce recupero e reinserimento non un sistema che produce altro crimine.
Tuttavia nell’ultimo decennio si è accentuato il ricorso alla sola pena detentiva, spacciata come unica via per garantire la sicurezza delle comunità.
Si arriva così alla situazione attuale: si sfiorano i 70.000 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 44.592 posti; gravissime carenze di personale di polizia penitenziaria, educatori, psicologi e mediatori culturali; 41 suicidi dall'inizio del 2010.
Il piano per l'edilizia penitenziaria e il ddl Alfano sulla detenzione domiciliare sono provvedimenti inutili a produrre effetti significativi sul sovraffollamento.
Nei 12 istituti penali sardi sono presenti oltre 2.200 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1.970 posti.
La Conferenza Regionale Volontariato della Sardegna, convinta che non sia più il tempo di assistere ma di agire e condividendo le preoccupazioni del Consiglio direttivo della CNVG, aderisce alla campagna di mobilitazione del volontariato.
Chiediamo al governo nazionale e alla Giunta regionale il rispetto dell'art. 27 della Costituzione con l'applicazione delle misure alternative al carcere e con l'approvazione di un “piano sociale straordinario per le carceri” che assicuri il reinserimento sociale attraverso la formazione, il sostegno lavorativo, l'attivazione del terzo settore e associazionismo.
Attendiamo la vera riforma della giustizia centrata sulla dignità della persona e sul rispetto dei suoi diritti, in vista di un efficace percorso di reinserimento sociale.


Il responsabile della Conferenza
Roberta Pisano

Il cappellano dell'I.P.M. di Quartucciu
Ettore Cannavera

 

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